martedì 15 dicembre 2009

Per chiudere

Un po' per rispondere ai commenti, e un po' perchè mi sembra il caso di farlo, metto giù ancora qualche piccola considerazione sull'aggressione al Premier.


Proviamo a partire dai fatti, così come li vediamo da un paio di giorni a questa parte:


una persona con riscontrati e seri problemi di salute mentale decide, con una certa premeditazione (era partito da casa raccogliendo diversi altri oggetti che gli sarebbero potuti essere utili nella realizzazione della suo gesto folle), di aggredire il Presidente del Consiglio, democraticamente eletto (bene sottolinearlo, a volte qualcuno se ne dimentica) di uno stato libero. Aspetta che lo stesso premier finisca il comizio, indetto e organizzato da tempo per quel giorno, e che si avvii verso i suoi sostenitori. Lì si mescola alla folla dei fans e approfitta di un momento nel quale il suo bersaglio si ferma per uno dei consueti fuori programma che, ad ogni occasione di incontro con la pubblica piazza, ama concedersi da quando è in politica. Si ferma e inizia a stringere mani, ricevere regali dai sostenitori, scambiare battute. Lo fa sempre, non è una novità, non è un evento imprevedibile. L'aggressore evidentemente lo sa e ne approfitta. Si avvicina, riesce ad arrivare a non più di due metri da Berlusconi, e gli scaglia contro una miniatura del Duomo di Milano.


Ci siamo tutti fin quì? Obiezioni? Mi sembra di essere stato sufficientemente oggettivo, quindi vado avanti.


Il Premier viene ferito piuttosto seriamente al naso ed alla bocca (no, non si muore di un taglio in bocca, come non si muore di nasi rotti, ma quel che è vero è che poteva andare anche molto peggio, proviamo ad evitare l'ironia per oggi): a quel punto una parte degli uomini della scorta presidenziale lo raccoglie e lo porta verso la macchina, mentre l'altra parte cattura e trattiene l'aggressore. Bene. Anzi, no. Bene un cazzo. Non parlerò del fatto che gli uomini che devono difendere la massima autorità governativa di una nazione gli abbiano permesso di esporsi di nuovo, dopo l'aggressione, salendo sul predellino dell'auto (che lui c'ha 'sta cazzo di fissa dei predellini) perchè servirebbe un post solo per quello. Ma il fatto che uno squilibrato con un oggetto come quello in mano e la chiara intenzione di lanciarlo (nel filmato Tartaglia ha il braccio alzato da diversi secondi prima del lancio) non sia stato visto è imperdonabile. Non è stato bravo lui, banalmente non è stato visto, se non dopo. Due cerchi concentrici di guardie del corpo impegnate nella difesa dell'uomo più esposto di questo paese non hanno visto un imbecille con un cazzo di Duomo in mano e l'intenzione di lanciarlo. A questo punto, se io fossi un cittadino di quello stato, e disgraziatamente lo sono, mi augurerei che il servizio d'ordine in blocco venga rimosso e mandato a spalare merda in un'azienda agricola del basso varesotto, prima che arrivi qualcuno con intenzioni ben peggiori, e ci siamo capiti.

Detto questo iniziano le reazioni politiche. Ed è lì, nel paradiso di Marco Frittella, che riusciamo a distinguerci con decisione da un paese civile. Perchè i primi commenti che mi saltano alle orecchie sono quelli di un leader di opposizione che parla di responsabilità indiretta del Premier, (peraltro in modo meno civile di come l'ho appena messa giù io), e quello di alcuni esponenti di maggioranza che parlano di terrorismo (tralascio le tesi complottiste, i siti esultanti, i gruppi cangianti, i baroni rampanti, i duomi rotanti, cavalli e fanti). Badate bene, perchè le due tesi sono speculari per livello di stupidità. Non credo di dover aggiungere molto alle sciagurate parole di Antonio Di Pietro, bastano da sole a farsi un'idea dell'uomo. E della situazione drammatica della sinistra nell'Italia dell'ultimo decennio. Della tesi terroristica invece vorrei approfondire qualche punto, tanto per capire se pensiamo di poterci prendere la libertà di parlare e agire a cazzo, per di più in una situazione come questa e ricoprendo ruoli esecutivi, o se invece qualcosa mi è sfuggito.

Dunque, un pazzo aggredisce il premier durante una manifestazione e pochi minuti dopo sento parlare di "grave allarme terrorismo". Partendo dai presupposti che abbiamo fissato nelle prime righe di questo post, Tartaglia si è mosso autonomamente, senza avere nessun tipo di organizzazione o gruppo alle spalle. Nessun contatto, nessun disegno, nessun mandante, niente, neanche il circolo del bridge dell'ospedale psichiatrico, un cazzo di nessuno. Quindi? Forse al Ministero dell'Interno avevano elementi sufficienti per permettersi di uscire pubblicamente a parlare di terrorismo da prima dell'episodio di domenica; ma se così fosse sono davvero dotati di scarso tempismo; perchè se io, cittadino italiano, scopro che tu, Ministro degli Interni, hai in mano dossier ed elementi sufficienti a farti pensare che ci possa essere un rischio (anche remoto) per la vita del Presidente del Consiglio, e a fine comizio gli permetti di fare ciò che stava facendo quando è stato colpito, invece di sbatterlo su una cazzo di macchina e portarlo in un luogo sicuro, bè, io, cittadino, penso che la sicurezza del Presidente del Consiglio è organizzata da un branco di incompetenti, a partire dai più alti vertici. Vi immaginate un gruppo di terroristi eversivi davanti alla televisione a guardare il tg delle 20 di domenica?


- "era un matto"
- "un matto?"
- "un matto"
- "ma che daverodavero?"
- "t'o sto a ddì"
- "anvedi 'sto stronzo"
- "e noi qua a pianificà da diec'anni"
- "ma vaffanculo, spegni và. 'nnamose a fà' 'na birretta"

In alternativa, il rischio terroristico era stato valutato precedentemente di consistenza scarsa abbastanza da permettere al Premier il suo bagno di folla, e in tal caso parlare di allarme terrorismo dopo che un povero deficiente ha fatto la mossa più idiota della sua vita, sulla base delle stesse prove, valutate insufficienti a sconsigliare a Berlusconi la sua passerella sarebbe, e resterebbe, una schifosa menzogna.


Delle due l'una.


Decidete voi.

1 commento:

  1. Be sul livello della sicurezza intesa in tutta la sua globalità in Italia si sono già spese molte parole, e questa ne è solo stata un ulteriore prova. basta un pirla qualunque..che poteva benissimo avere un coltello..una pistola..un m16..un bel giubbetto con 23 candelotti di tritolo..si sa di sti tempi non c'è da stupirsi di nulla..insomma le cose potevano benissimo andare decisamente peggio..con direi troppa facilità. Chiaro..certi eventi non si possono evitare..ma certi si!E questo era sicuro tra quelli! Sul "grave allarme terrorismo" non mi soffermo neppure..cosi come sulla tesi che sia stato lo stesso Silvione nazionale a organizzare la messa in scena..che tra l'organizzare l'ormai obsoleto atto vandalico a qualche sua auto blu..o l'ancor più obsoleto invio di proiettili ad Arcore..ha scelto la stoica via di farsi buttare giu 2 denti dala bela Madunina in miniatura!!Pensa che qualche anno fa Tartaglia avrebbe guadagnato 50mila lire..se solo fosse riuscito a beccare un molare..
    Le mie posizioni pseudo-politiche sono ben note..ma sarei stato pronto a scommettere un mezzo stipendio sul fatto che questo episodio sarebbe stato condannato da TUTTE le parti politiche..senza se e senza ma..come del resto mi aspetterei se la cosa succedesse ad un Bersani o ad un Di Piet..ehm..ma si anche a lui dai!!
    Giustificare anche solo in minima parte atti cosi..è secondo me al di fuori di ogni logica in uno stato democratico..è come invitare l'oca a bere..e purtroppo so che in Italia..bere piace a molti!
    Il gruppo di sostegno al lanciatore di duomi su faccialibro conta ad ora 8.996 iscritti..io punto ai 15.000 come lanciatore di sbrisolone!!

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