mercoledì 20 maggio 2009

Memori(e) condivise

Sulla panchina di un parco, due anziani signori si ritrovano a discutere dei tempi andati, lanciando briciole di pane ai piccioni, che avidamente beccano il lauto pasto, quasi increduli di tanta grazia.

"Eh, li ricordo bene quei tempi; erano anni difficili, ma noi continuavamo a tenere duro"
"Può dirlo forte. Era una generazione di persone con il senso del dovere, quella; sapevamo cosa voleva dire fare sacrifici! Sapevamo quale era il significato del termine resistere, noi!"
"Davvero, sì. Se lo ricorda B.?"
"E come potrei averlo dimenticato!"
"Quegli anni io li ho dedicati interamente a lui, sa? Davvero, non passava giorno che non parlassi di lui, che non scrivessi di lui, che non pensassi a lui. Insomma, quegli anni io li ho passati praticamente attorno a lui. Se ci penso, ora.."
"Ah, ma anch'io, sa? Guardi, non mi sono perso un intervento, un comizio, uno spot, una manovra finanziaria. Niente. Dove lui c'era, c'ero anch'io. Nemmeno un processo. Lui si faceva processare, e io ero la. Lui faceva dichiarazioni spontanee, e io c'ero. Lui veniva assolto, e io ancora lì"
"Incredibile ciò che accadde in quegli anni, no?"
"Incredibile, già."
"No, dico sul serio. Mai vista una cosa così"
"Sì, sì, ha ragione. Tanto ormai l'ha capito come la penso."
"Certo, ci capiamo noi due. L'ho visto subito; modestamente, ho un certo fiuto"
"Sa che le dico? Che una serie di ingiustizie così non si sono mai viste, mai!"
"MAI! Delle cose ve-rgo-gno-se! Che a pensarci, oggi, guardi, mi si arriccierebbero i capelli, ad averli ancora"
"E Mills? Se lo ricorda Mills?"
"Quello scimunito! Certo che me lo ricordo!"
"Una campagna di disinformazione in piena regola!"
"Ah, ma quelli lo sapevano fare il loro mestiere, lasci che glielo dica. Gli davi in mano un fatto finito, compiuto, impacchettato, e loro? Loro non c'era verso che lo accettassero. Quante volte hanno rigirato a piacimento la realtà? Erano delle iene, può contarci!"
"Ah, sì. Quelli sì!"
"Meno male che poi le cose sono cambiate"
"Ah, sì. Bè, dopo l'assoluzione tutti hanno capito da che parte stava la verità"
"Assoluzione? Quale assoluzione?"

E fu così che Marco Travaglio e Luigi Galluzzo se ne andarono, immersi nel fruscio dei piccioni, con un lieve senso di frustrazione e la forte sensazione di non aver capito un cazzo di quella bella mattinata di primavera del 2040.

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