venerdì 3 aprile 2009

"Get out of my property"

L'altra sera, in colpevole ritardo, sono andato a vedere Gran Torino;
C'è una cosa da dire: la storia non è male, ma sono quasi certo che senza questo strepitoso ottantenne ad interpretare in toto la parte del vecchio reazionario reduce della guerra in Corea, probabilmente mi sarei addormentato molto prima del colpo di genio finale;
la storia è costruita da lui e su di lui, non ce n'è; non riesco a immaginare nessun altro al suo posto.
Perchè quello non è un ruolo, quello è proprio il vecchio Clint.
Integerrimo, scontroso, ultraconservatore, razzista, abitudinario, orgoglioso; molto più legato ai suoi ottanta metri quadri di giardino che alla vita dei suoi figli, che, peraltro, ricambiano;
Tutti i clichè tipici dell'americano medio del midwest sono rappresentati alla perfezione da Clint e da quello che Clint ha rappresentato in tutta la sua carriera (ultimo splendido decennio escluso);

Un'altra cosa: quando uno arriva a ottant'anni in genere ci si accontenta che sia ancora autosufficiente; lui oltre a dimostrare una volta di più una lucidità mentale e una sensibilità fuori dal comune, è uno di quelli che se ti dice: "ti sei mai accorto che c'è qualcuno che è meglio non fare incazzare?" tu, capisci immediatamente che sta parlando di se stesso.
Foss'anche in pigiama in mezzo ad un esercito di energumeni armati.
Figo oltre ogni limite.

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