lunedì 6 aprile 2009

Earthquake on the radio

Brusco risveglio, stamattina.
Tutta la giornata è trascorsa così, al lavoro, in auto, le cronache del disastro si facevano più dettagliate, e sempre meno confortanti;
ho apprezzato la linea tenuta da Radiorai che , perfino su Radio2 (dedicata solitamente all'intrattenimento), ha scelto di stravolgere il palinsesto e di fare un ottimo (davvero, finalmente) servizio pubblico; non voglio dire che questo fosse l'unico modo di affrontare la cosa, per carità (chi ha scelto di fare intrattenimento nonostante tutto non ha certo percorso una via semplice), ma Radiorai è riuscita a gestire la tragedia con sensibilità e buonsenso, dando spazio ad appelli e testimonianze utili e circoscrivendo polemiche idiote e dichiarazioni farneticanti (Di Pietro su tutti, ma l'elenco è lunghissimo).
Paradossalmente il livello dell'informazione si abbassava notevolmente in corrispondenza dei Gr, dove, come al solito, si è fatto largo sfoggio di espressioni abusate e di pigrissimi clichè giornalistici (l'ultimo è stato un capolavoro di mixaggio: "...nel frattempo si è prontamente scatenata la macchina degli aiuti dall'estero..."), ma per il resto la gestione del palinsesto è stata impeccabile.
Bravi.

Poi sono arrivato a casa, e ho fatto l'unica cosa intelligente che mi venisse in mente:
ho preso la bici e ho pedalato come un pazzo per quaranta chilometri.

Non sarà servito a niente,

ma mi sono sentito meglio.

Nessun commento:

Posta un commento