Un po' per rispondere ai commenti, e un po' perchè mi sembra il caso di farlo, metto giù ancora qualche piccola considerazione sull'aggressione al Premier.
Proviamo a partire dai fatti, così come li vediamo da un paio di giorni a questa parte:
una persona con riscontrati e seri problemi di salute mentale decide, con una certa premeditazione (era partito da casa raccogliendo diversi altri oggetti che gli sarebbero potuti essere utili nella realizzazione della suo gesto folle), di aggredire il Presidente del Consiglio, democraticamente eletto (bene sottolinearlo, a volte qualcuno se ne dimentica) di uno stato libero. Aspetta che lo stesso premier finisca il comizio, indetto e organizzato da tempo per quel giorno, e che si avvii verso i suoi sostenitori. Lì si mescola alla folla dei fans e approfitta di un momento nel quale il suo bersaglio si ferma per uno dei consueti fuori programma che, ad ogni occasione di incontro con la pubblica piazza, ama concedersi da quando è in politica. Si ferma e inizia a stringere mani, ricevere regali dai sostenitori, scambiare battute. Lo fa sempre, non è una novità, non è un evento imprevedibile. L'aggressore evidentemente lo sa e ne approfitta. Si avvicina, riesce ad arrivare a non più di due metri da Berlusconi, e gli scaglia contro una miniatura del Duomo di Milano.
Ci siamo tutti fin quì? Obiezioni? Mi sembra di essere stato sufficientemente oggettivo, quindi vado avanti.
Il Premier viene ferito piuttosto seriamente al naso ed alla bocca (no, non si muore di un taglio in bocca, come non si muore di nasi rotti, ma quel che è vero è che poteva andare anche molto peggio, proviamo ad evitare l'ironia per oggi): a quel punto una parte degli uomini della scorta presidenziale lo raccoglie e lo porta verso la macchina, mentre l'altra parte cattura e trattiene l'aggressore. Bene. Anzi, no. Bene un cazzo. Non parlerò del fatto che gli uomini che devono difendere la massima autorità governativa di una nazione gli abbiano permesso di esporsi di nuovo, dopo l'aggressione, salendo sul predellino dell'auto (che lui c'ha 'sta cazzo di fissa dei predellini) perchè servirebbe un post solo per quello. Ma il fatto che uno squilibrato con un oggetto come quello in mano e la chiara intenzione di lanciarlo (nel filmato Tartaglia ha il braccio alzato da diversi secondi prima del lancio) non sia stato visto è imperdonabile. Non è stato bravo lui, banalmente non è stato visto, se non dopo. Due cerchi concentrici di guardie del corpo impegnate nella difesa dell'uomo più esposto di questo paese non hanno visto un imbecille con un cazzo di Duomo in mano e l'intenzione di lanciarlo. A questo punto, se io fossi un cittadino di quello stato, e disgraziatamente lo sono, mi augurerei che il servizio d'ordine in blocco venga rimosso e mandato a spalare merda in un'azienda agricola del basso varesotto, prima che arrivi qualcuno con intenzioni ben peggiori, e ci siamo capiti.
Detto questo iniziano le reazioni politiche. Ed è lì, nel paradiso di Marco Frittella, che riusciamo a distinguerci con decisione da un paese civile. Perchè i primi commenti che mi saltano alle orecchie sono quelli di un leader di opposizione che parla di responsabilità indiretta del Premier, (peraltro in modo meno civile di come l'ho appena messa giù io), e quello di alcuni esponenti di maggioranza che parlano di terrorismo (tralascio le tesi complottiste, i siti esultanti, i gruppi cangianti, i baroni rampanti, i duomi rotanti, cavalli e fanti). Badate bene, perchè le due tesi sono speculari per livello di stupidità. Non credo di dover aggiungere molto alle sciagurate parole di Antonio Di Pietro, bastano da sole a farsi un'idea dell'uomo. E della situazione drammatica della sinistra nell'Italia dell'ultimo decennio. Della tesi terroristica invece vorrei approfondire qualche punto, tanto per capire se pensiamo di poterci prendere la libertà di parlare e agire a cazzo, per di più in una situazione come questa e ricoprendo ruoli esecutivi, o se invece qualcosa mi è sfuggito.
Dunque, un pazzo aggredisce il premier durante una manifestazione e pochi minuti dopo sento parlare di "grave allarme terrorismo". Partendo dai presupposti che abbiamo fissato nelle prime righe di questo post, Tartaglia si è mosso autonomamente, senza avere nessun tipo di organizzazione o gruppo alle spalle. Nessun contatto, nessun disegno, nessun mandante, niente, neanche il circolo del bridge dell'ospedale psichiatrico, un cazzo di nessuno. Quindi? Forse al Ministero dell'Interno avevano elementi sufficienti per permettersi di uscire pubblicamente a parlare di terrorismo da prima dell'episodio di domenica; ma se così fosse sono davvero dotati di scarso tempismo; perchè se io, cittadino italiano, scopro che tu, Ministro degli Interni, hai in mano dossier ed elementi sufficienti a farti pensare che ci possa essere un rischio (anche remoto) per la vita del Presidente del Consiglio, e a fine comizio gli permetti di fare ciò che stava facendo quando è stato colpito, invece di sbatterlo su una cazzo di macchina e portarlo in un luogo sicuro, bè, io, cittadino, penso che la sicurezza del Presidente del Consiglio è organizzata da un branco di incompetenti, a partire dai più alti vertici. Vi immaginate un gruppo di terroristi eversivi davanti alla televisione a guardare il tg delle 20 di domenica?
- "era un matto"
- "un matto?"
- "un matto"
- "ma che daverodavero?"
- "t'o sto a ddì"
- "anvedi 'sto stronzo"
- "e noi qua a pianificà da diec'anni"
- "ma vaffanculo, spegni và. 'nnamose a fà' 'na birretta"
In alternativa, il rischio terroristico era stato valutato precedentemente di consistenza scarsa abbastanza da permettere al Premier il suo bagno di folla, e in tal caso parlare di allarme terrorismo dopo che un povero deficiente ha fatto la mossa più idiota della sua vita, sulla base delle stesse prove, valutate insufficienti a sconsigliare a Berlusconi la sua passerella sarebbe, e resterebbe, una schifosa menzogna.
Delle due l'una.
Decidete voi.
martedì 15 dicembre 2009
lunedì 14 dicembre 2009
Nient'altro da aggiungere
"C’è poco da dire su Massimo Tartaglia, un povero disgraziato e malato le cui giornate da domani in poi saranno ben peggiori di quelle che ha vissuto finora. Ci sarebbe molto da dire invece su quelli che davanti all’aggressione violenta a un politico provano soddisfazione e compiacimento, e magari si spingono a trasformare quella soddisfazione e quel compiacimento in un gruppo su Facebook di cui mandare allegri gli inviti in giro. O di quelli che non riescono che a rimbrottare severamente che «questo è controproducente», o di quelli che anche questa volta non riusciranno a trattenersi dal produrre le teorie del complotto più ridicole. Ci sarebbe qualcosa da dire anche sul personaggio più squallido che la cosiddetta sinistra italiana abbia mai annoverato tra i suoi esponenti, quell’Antonio Di Pietro secondo cui Berlusconi se l’è cercata, perché «con il suo menefreghismo e i suoi comportamenti istiga alla violenza», per di più dall’alto della gigantesca responsabilità che comporta l’essere il capo di un partito – per proseguire poi con quelli che neanche dopo questa tragica e incredibile uscita decideranno di consegnare la loro stima e la loro fiducia a persone più degne, o a nessun altro. Ci sarebbe molto da dire su di voi. Potremmo cominciare col fatto che siete, più di qualsiasi altra legge e leggina che sia passata in Parlamento, la minaccia più concreta alla salute della democrazia di questo paese. Che siete, più di qualsiasi Mastella e di qualsiasi Latorre, un gigantesco problema della sinistra italiana. Io non ho l’aspirazione né tantomeno la necessità di sostenere uno schieramento o una coalizione in cui tutti la pensino come me su tutto. Sono disponibile a confrontarmi, discutere e litigare su centinaia di cose, comprese quelle su cui ho meno dubbi e che mi stanno più a cuore. Ma davvero non ho nulla da spartire con voi che esultate, con voi che nicchiate, con voi che non riuscite a dire semplicemente che in una democrazia l’aggressione violenta a un politico è una schifezza triste, aberrante e fascista."
Francesco Costa, dal suo blog.
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giovedì 10 dicembre 2009
Spazio all'interpretazione
venerdì 27 novembre 2009
Coitus interruptus
"1970 - All’aeroporto di Manila nelle Filippine, Papa Paolo VI viene leggermente con un pugnale da un imbianchino travestito da prete"
Quelli di "Accadde oggi" hanno elementi che Giacobbo neanche col binocolo.
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sabato 10 ottobre 2009
Problemi alle articolazioni; vi lascio in buone mani.
Visto che ultimamente ho qualche problema ad articolare i pensieri, sono andato spulciando tra i feed, alla ricerca di qualcuno in grado di metterla giù in un modo che mi risultasse condivisibile.
Al solito, Luca.
Poi, visto che ultimamente ho qualche problema anche intestinale, ho cercato qualcuno che riuscisse a tirare fuori quello che avevo nella pancia.
Benty, un genio. Ha fatto su un casino che non vi dico, negli ultimi tre giorni.
Al solito, Luca.
Se l’espressione “uguali davanti alla legge” fosse davvero matematica e assoluta, non esisterebbero l’immunità parlamentare (l’autorizzazione a procedere) né l’immunità diplomatica, né quella concessa agli stessi giudici della Corte Costituzionale. Invece la Costituzione ha previsto queste deroghe. Non avendo previsto quelle contenute nel lodo Alfano, la CC lo ha dichiarato incostituzionale.
Poi, visto che ultimamente ho qualche problema anche intestinale, ho cercato qualcuno che riuscisse a tirare fuori quello che avevo nella pancia.
Benty, un genio. Ha fatto su un casino che non vi dico, negli ultimi tre giorni.
martedì 22 settembre 2009
Quelle serate un po' così
Visto che Metilparaben ha deciso di rendere partecipi i profani al giochino del mese, io ne approfitto per spassarmela un po'.
Qui affianco, il mio.
Qui affianco, il mio.
sabato 19 settembre 2009
Roma come l'Illinois

p.s.: la fotogallery io la vedrei tutta. Così, per sfizio.
update:
"In camicia ocra, pantaloni neri, uno stemma tricolore e un'aquila con la scritta Spqr circa sei persone si sono ritrovate in Piazza della Repubblica a Roma per la prima uscita nella capitale dei volontari della Guardia Nazionale Italiana. I "volontari della Guardia Nazionale" si sono schierati in piazza della Repubblica facendo il saluto del legionario ovvero col braccio destro alzato con tre dita aperte, poi hanno fatto un giro per via Nazionale"
Circa.
Nel senso che non sai contare o che non eri sicuro che lo fossero?
Persone, dico.
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