A differenza di quello che voleva presentare un'interrogazione parlamentare a cazzo, Vittorio Zambardino ha deciso di far partire la discussione sul suo account Facebook (inspiegabilmente disabilitato) proprio lì, sul campo di battaglia: la rete.
Dieci ore e centinaia di commenti dopo, Facebook lo ha riabilitato.
Vuoi vedere che a Palo Alto sono più sensibili a un moto di indignazione duepuntozzzero che ai latrati parlamentari di un leghista ferito?
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